24 Mar 2023 17:17 – di Carlo Marini
Un neonato nigeriano di appena 20 giorni, è giunto morto al Policlinico di Tor Vergata. Il piccolo sarebbe deceduto in seguito a una emorragia nel tragitto tra la sua abitazione, ai Castelli romani e l’ospedale romano.
A provocare il decesso potrebbe essere stata una circoncisione eseguita in casa. Ad intervenire, oltre ai sanitari del 118, i carabinieri che indagano sul caso. La mamma del neonato è stata interrogata dai carabinieri di Colonna, il più piccolo Comune dei Castelli Romani dove vive la donna, per ricostruire quanto avvenuto. Sull’episodio sono al lavoro i pm di Velletri che hanno disposto l’autopsia.
La tragedia di Colonna ricorda quanto avvenuto il 23 dicembre del 2018 a Monterotondo, sempre in provincia di Roma. Un bimbo di due anni, anche lui di origini nigeriane, morì a causa di una emorragia. In quel caso a praticare l’operazione in casa sarebbe stato un sedicente medico, anche lui immigrato. Il fenomeno delle circoncisioni clandestine riguarda migliaia di bambini ogni anno e alcune stime parlano di circa 2-3 mila ogni anno in Italia. Spesso si tratta di pratiche effettuate senza avere conoscenza medica e soprattutto in precarie condizioni igieniche
Il neonato nigeriano aveva appena 20 giorni
Dopo la morte del neonato nigeriano, i medici stranieri in Italia lanciano un appello al ministro della Salute, Orazio Schillaci, per “un incontro urgente” sul tema, “un decreto e raccomandazioni nazionali”. Misure per regolamentare le circoncisioni rituali per tutelare la salute dei bambini, perché gli interventi eseguiti nel nostro Paese sono clandestini e “fai da te” in 4 casi su 10.
La richiesta è firmata da Foad Aodi presidente di Amsi (Associazione medici di origine straniera in Italia) e Co-mai (Comunità del mondo arabo in Italia), membro Commissione Salute globale della Fnomceo (Federazione nazionale Ordini dei medici). Nel mondo più del 30% dei maschi è circonciso per motivi religiosi, culturali o preventivi, ricordano i medici di origine straniera in una nota. Secondo le statistiche di Amsi e Co-mai, “solo nel nostro Paese più di 15mila circoncisioni vengono richieste da musulmani e non, di cui 8.500 vengono eseguite in Italia (maggiormente in Lazio, Lombardia, Veneto, Piemonte, Campania e Sicilia) e 6.500 nei Paesi di origine.
Quasi una circoncisione su due in Italia è clandestina
Il 40% delle circoncisioni che si fanno in Italia sono fai da te e clandestine, e causano un aumento del 15% delle complicanze sui bambini. Il 99% delle famiglie musulmane vuole ricorrere a questa pratica sin dai primi mesi di vita dei bambini” e “per colpa della pandemia” di Covid “sono aumentati le liste d’attesa, il costo della circoncisione in privato e di conseguenza il mercato nero e le circoncisioni clandestine fai da te”.
“Siamo molto dispiaciuti per l’ennesima tragedia di bambini per colpa delle circoncisioni clandestine – afferma Aodi – Chiediamo un incontro urgente al ministro della Salute Schillaci e al presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, per lavorare affinché” le circoncisioni in centri sanitari “vengano effettuate in tutte le regioni e per tutelare la salute dei bambini e combattere le circoncisioni clandestine, tutto il mercato nero e le loro complicanze gravissime sui bambini dal punto di vista psicologico, sessuale e fisico”.