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Nomina in giunta di Paolo Mirti, l'opposizione: “Chiuso il teatrino del civismo, non quello nella maggioranza”

Non si fanno attendere le reazioni dell’opposizione dopo la nomina in giunta di Paolo Mirti: “Cinque assessori in 6 anni: con le dimissioni di Alberto Capitanucci e il passaggio di testimone a Paolo Mirti, si compie l’ultimo avvicendamento in giunta”, l’analisi di Fratelli d’Italia Assisi, secondo cui “è questa un’ulteriore manovra di avvicinamento alla sinistra da parte del Sindaco Proietti, dopo aver votato per primarie del PD e che punta dritta alla candidatura alle prossime elezioni regionali. Rimangono con un palmo di naso, invece, gli esponenti delle sue due liste civiche che reclamavano a gran voce l’assessorato, dopo lo schiaffo subito in occasione dell’elezione del Presidente del Consiglio comunale”.

Per FdI, la nomina in giunta di Paolo Mirti è “la fine della favola del civismo a cui, francamente, non abbiamo mai creduto e su cui dovrebbe aprirsi più di una riflessione tra le fila delle due liste che appoggiano il Sindaco in Consiglio. Se le energie di chi ci amministra, più che ai giochi di potere fossero state orientate al soddisfacimento dei bisogni dei cittadini, non ci troveremmo di fronte ad un comune gestito così male. La speranza di tutti i cittadini è che finalmente si ritorni a parlare di politica e ad occuparsi dei territori. Ma non ci illudiamo che il teatrino all’interno della maggioranza sia finito”.

Per la Lega, “La crisi politica ad Assisi si risolve nel più classico dei modi, la poltrona al nuovo assessore Mirti sembra aver placato le ire funeste del Partito Democratico”. I consiglieri comunali della Lega Francesco Mignani e Jacopo Pastorelli insieme al capogruppo in Regione Stefano Pastorelli sottolineano che “Chiaramente tutto il baccano delle ultime settimane si riduce a questo, non è intenzione delle forze di maggioranza alzare la voce sui fallimenti amministrativi e sugli errori commessi negli anni, ma quando si tratta di mettere le pedine nei posti giusti allora la bagarre è assicurata.
Poco importa se in realtà le deleghe più importanti restino nelle mani del sindaco Proietti e poco importa se la città ancora attende scelte determinanti sulle tematiche impellenti dell’economia, del turismo, del commercio”.

“Le promesse elettorali – secondo la Lega – vengono disattese nel nome di un poltronificio che da anni ormai imperversa ad Assisi, gettando l’amministrazione comunale nel più totale immobilismo. A rimetterci sono la città e i suoi abitanti, gli imprenditori e le realtà economiche, relegati da questa giunta a essere semplici spettatori di un teatrino sempre più indegno e non al centro dell’azione politica dove dovrebbero essere. Intanto le danze nel palazzo proseguono, gli assessori vengono scelti uno dopo l’altro solo per fare numero e accontentare gli appetiti dei partiti. Le deleghe fondamentali restano infatti di competenza esclusiva della Proietti che non ha intenzione di mollare un centimetro del suo potere: personale e organizzazione degli uffici, bilancio e tributi, servizi demografici, comunicazione, politiche urbanistiche e paesaggistiche, edilizia, centenari francescani Assisi2026. Ancora una volta, tra l’altro, il sindaco dimostra di non avere alcuna considerazione per la civica Assisi Domani, esclusa da ogni ragionamento sulla compagine di governo locale e relegata ad alzare la mano in consiglio comunale. Gli assessori intanto fanno numero, riempiono poltrone, ci sono perché la legge lo prevede, ma di fatto sono stati tutti commissariati dal sindaco Proietti che accentra su di sé la completa gestione della città. E i risultati si vedono: economia in affanno, periferie abbandonate, occasioni di finanziamento e di sviluppo perdute, commercianti in ginocchio, degrado e insicurezza. Per ora si chiude qui, almeno fino al prossimo valzer di poltrone”.

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