Come se non bastasse il “fuoco nemico”, proveniente da chi vuole (o vede) la Reggina già morta, ora ci si mettono anche i calciatori. Anzi uno in particolare, che a Reggio non ha lasciato affatto un buon ricordo: Federico Santander. Tornato al Guaranì a gennaio, in prestito, una sua intervista a Sportitalia sta facendo molto discutere. L’attaccante parla di stipendi non pagati, a lui e ad altri.
“Dovrei tornare a giugno, anche se con la situazione che c’è alla Reggina, non vedo molti aspetti positivi – ha detto – Ci sono alcuni pagamenti dovuti non solo a me, ma anche ad altri ex compagni di squadra e parliamo di cifre importanti. Non conosco i dettagli della situazione e non voglio entrare in polemica. Comunque ho un contratto con loro, dovrei tornare, ma vedremo a fine anno di trovare la migliore soluzione”.
E menomale che non conosce i dettagli e non vuole entrare in polemica. Santander ha alzato un polverone sui social, con i tifosi imbufaliti. Trattasi di una dichiarazione forte, di un giocatore tra l’altro ancora sotto contratto, relativamente a una situazione abbastanza nota e già spiegata più volte e ampiamente in questi giorni: il Tribunale ha impedito al club di pagare una parte di stipendio dei giocatori ceduti a gennaio, in quanto non l’ha ritenuta tra quelle spese definite di continuità aziendale.
E infatti la Reggina ha dovuto precisare. A margine dell’intervista, infatti, Sportitalia aggiunge anche le precisazioni della società: “Come comunicato dagli esiti della chiusura indagini sul Caso Reggina, alcuni ex tesserati amaranto, tra cui Santander, non hanno percepito parte dell’emolumento di gennaio proprio perché il pagamento di quella parte di stipendio per i tesserati ceduti a gennaio è stata giudicata dal Tribunale, che gestisce i conti della Reggina, non essenziale per la continuità aziendale del Club”.