30 Mar 2023 17:10 – di Federica Argento
Una delegazione dei familiari delle vittime della strage di Rigopiano è stata ricevuta a Palazzo Chigi. Un appuntamento a cui il premier Giorgia Meloni teneva molto. Sono trascorsi sei anni dalla tragedia, quando l’hotel a due passi da Farindola, in provincia di Pescara, fu travolto da una valanga; lasciando dietro sé una scia di 29 morti. Soltanto undici furono i superstiti in quella maledetta giornata di gennaio. La neve continuava a scendere senza sosta. A Palazzo Chigi parla Giampaolo Matrone, uno dei sopravvissuti che ha resistito 62 ore sotto le macerie. Ma che in quella tragedia ha perso sua moglie. L’uomo ha portato al presidente del Consiglio una lettera scritta a penna dalla figlia Giorgia di 11 anni.
Meloni si commuove per la lettera di una bimba che perse la mamma
Si commuove Giorgia Meloni. “L’ha scritta qualche giorno fa – dice l’uomo- e io, consegnandola al presidente, le ho detto che lei da madre può capire: si fa fatica a stare senza la propria mamma per un giorno; mia figlia convive con questo dolore da 6 anni. Meloni si è commossa, non l’ha letta lì, davanti a noi: ci ha detto l’avrebbe fatto poi, non se l’è sentita…”. “Il premier l’abbiamo visto molto vicina, partecipe – racconta l’uomo dopo l’incontro con Meloni -. Le abbiamo chiesto di non fare come altri prima di lei, limitandosi a una pacca sulla spalla. Lei ha preso l’impegno di esserci vicina in questo momento e in futuro. L’abbiamo vista motivata, presa dal nostro dolore. Le abbiamo spiegato la situazione processuale, i tempi lunghissimi. Con scioperi ad hoc che vengono indetti per allungare i tempi. Oltre al processo penale ci sarà poi da affrontarne anche uno civile, è il rischio e che occorrano altri 5-6 anni”.
I parenti delle vittime di Rigopiano ricevuti dal premier Meloni
“Rappresentiamo quello che abbiamo vissuto in questi anni – ha aggiunto Marco Foresta, uno dei membri della delegazione che è stata accompagnata dal governatore dell’Abruzzo Marsilio- e anche quello che abbiamo vissuto con la sentenza di primo grado”. A Meloni “rappresenteremo i nostri sentimenti e la nostra idea di quello che è successo da quel giorno fino ad oggi. Ci saranno sicuramente altri gradi di giudizio”, aggiunge Foresta, richiamando la sentenza di primo grado che tanto ha fatto discutere: “vogliamo che esca tutta la verità, come abbiamo sempre detto in questi sei anni, e che sia la vera verità non una parte”. (Il video dei familiari in procinto di entrare a Palazzo Chigi è dell’agenzianova.com)
I parenti delle vittime di Rigopiano: “Chiediamo verità”
Ricordiamo bene la rabbia e lo sconcerto al momento della lettura della sentenza nell’aula del Tribunale di Pescara nel febbraio scorso: 25 assolti perché «il fatto non sussiste» e 5 condanne lievi sono duri da digerire. Alla lettura della sentenza una mamma di una delle vittime non resse: “Sono sei anni che lottiamo per avere giustizia. Il giudice non lo sa cosa vuol dire tornare a casa e vedere la cameretta di un figlio vuota”.
Rigopiano, la sentenza amara del 23 febbraio scorso
A chi domanda loro un commento sulle parole di Guido Bertolaso, che ha detto che se fosse stato a capo della Protezione civile la tragedia non sarebbe avvenuta, i familiari rispondono: “Questo aumenta ancora il nostro dolore, tutto ciò che rimane intentato o pensato e non detto non fa altro che aumentare le nostre convinzioni su quello che è successo: i nostri cari non sono tornati indietro, qualcosa è successo e lo devono accertare veramente”.