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Ristorante Berton – Milano – Secolo d'Italia


21 Gen 2023 0:01 – di Redazione

Ristorante Berton
Via Mike Bongiorno, 13 – 20124 Milano
Tel. 02/67075801
Sito Internet: www.ristoranteberton.com

Tipologia: ricercata
Prezzi: menù degustazione 155/160€; à la carte: 2 portate (salate) a scelta dai menù 105€, 3 portate 145€, dolci 20/25€
Chiusura: Domenica e Lunedì; Martedì a pranzo

OFFERTA
Luci e ombre quest’anno alla tavola di Andrea Berton, ristorante con una stella Michelin ubicato nel nuovo quartiere, in continua evoluzione, di Porta Nuova Varesine. Il menù si apre con i due percorsi degustazione – Non Solo Brodo a 160€ e Porta Nuova a 155€ – per poi proseguire con la scelta alla carta che prevede solo due opzioni: 2 o 3 portate (salate) a scelta dai due menù precedenti, rispettivamente a 105 e 145€, dolci a parte come del resto le bevande, con la possibilità di scegliere al calice oppure di abbinare dai 3 ai 6 calici (55/100€) in un percorso degustativo consigliato dal sommelier. Delle sfogliette di grana padano con chips allo zafferano e al nero di seppia, anticipano di poco i piccoli appetizer di benvenuto: un discreto cono di alga ripieno di salmone e panna acida, un involtino di pollo con curry, una tartelletta di “prosciutto e melone” con il salume in spuma e in polvere che non riusciva ad emergere rispetto al frutto e un buon bon bon di topinambur e salsa tonnata. Avvio zoppicante con il riccio, spuma di prezzemolo, pistacchio e wasabi, dove i vari ingredienti, a nostro avviso, non comunicavano affatto tra loro, dando vita a un antipasto squilibrato sia nel sapore che nella consistenza; inoltre, il contrasto (voluto?) di temperature acuiva le asperità. Più gradevole l’insalata di gamberi, mandorla e lampone, una moderna rivisitazione del cocktail di gamberi, in cui le tre tipologie di gamberi presenti, tra cui quelli piccoli di laguna fritti con il loro tenero carapace, erano adagiati su delle foglie d’insalata e arricchiti da due tipi di salse, bisque e alla mandorla (forse in eccesso), con la polvere di lampone messa sul piatto a dare acidità. Bella l’idea della lasagna scomposta formata da un ragù in bianco di piccione e spuma di grana alla base del piatto, una sfoglia unica di forma quadrata messa sopra (leggermente affumicata per dare l’idea della crosticina) e un pezzo di petto a guarnire; la coscia lavorata e poi ricomposta nella sua forma era servita a parte. Dicevamo bella in teoria, perché nella pratica il sapore era ottimo, ma non dava l’idea di mangiare un primo, semmai un secondo, vista la quantità di carne rispetto all’unica sfoglia di pasta. L’anguilla è un piatto difficile da cucinare e se la sua grassezza non viene gestita bene può risultare pesante: purtroppo così è stato nell’interpretazione alla griglia servita con chips e brunoise di barbabietola e salsa allo yogurt. Morbida come il burro la pancetta di maialino servita con una salsa al caffè che a nostro avviso non si sposava minimamente con la carne e un mezzo kiwi marinato al vino rosso. L’unico piatto senza difetti e perfettamente riuscito sono stati gli spaghetti tiepidi con salsa alle mandorle, salsa al basilico e banana ghiacciata grattugiata come se fosse tartufo: un abbinamento inusuale che è stato un piacevole intermezzo tra le portate salate e il dolce. Un fresco mojito rivisitato – granita alla menta, sorbetto al rum e sabbia di caramello salato – ha anticipato il dolce, un tortino ai mirtilli con frolla morbida, yogurt e sopra caviale di mirtillo dalla consistenza pastosa in bocca tanto da non far apprezzare il consueto sapore acidulo del frutto, che, invece, avrebbe giovato all’insieme. Uno splendido caffè del compianto Gianni Frasi, perfettamente estratto e piacevole al palato, insieme alla piccola pasticceria da scegliere dalla sweet box che portano direttamente al tavolo, ha concluso questo pasto fatto di inaspettati alti e bassi.

AMBIENTE
Le ampie vetrate su strada permettono di intravedere gli interni arredati in modo elegante e con una mise en place impeccabile. La sala è unica ed è divisa in zone da alcuni separé movibili. C’è pure una saletta privata per cene e incontri di affari. Alla fine della cena si è invitati a entrare in cucina per salutare lo chef e la sua brigata.

SERVIZIO
Professionale e cortese, solo un filo impostato.

Recensione a cura di: Milano de La Pecora Nera – ed. 2022 – www.lapecoranera.net

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