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Sciogliamo il nodo, la petizione supera le 14100 adesioni

Sciogliamo il nodo, la petizione supera le 14100 adesioni

Sciogliamo il nodo – Alla luce della diffusione recente del Progetto Definitivo del Nodino (in via di approvazione) la sottoscrizione “arpijàto pigolo” come si dice in dialetto perugino e ora viaggia velocemente verso le 15 mila. Eh sì è proprio così, in molti cittadini ora stanno “aprendo gli occhi” davanti all’evidenza delle tavole ufficiali presentate ad una prima serie di assemblee pubbliche.

Stasera, lunedì 27 marzo alle ore 21 al borgo di Collestrada è previsto un altro incontro di una serie di assemblee tutte mirate alla diffusione del progetto definitivo in modo capillare sul territorio. Continua infatti l’analisi dei tecnici che sta mettendo in luce tantissimi aspetti controversi e preoccupanti.

In particolare, l’impatto del cantiere sulla viabilità delle vie principali del paese è un problema molto serio, considerando che molte di queste strade hanno divieto di transito per mezzi pesanti. Questo potrebbe causare disagi e problemi di sicurezza per i residenti e i frequentatori del paese.

Inoltre la costruzione del Nodino aumenterà l’inquinamento ambientale e acustico nella zona residenziale bassa di Collestrada e intorno alla scuola, per la quale infatti il progetto indica la necessità di dover sostituire gli infissi del terzo piano per proteggere l’attività didattica dal rumore del traffico giornaliero. Considerando anche l’impatto visivo e il disturbo che il cantiere potrebbe causare per molti anni, questi aspetti suscitano molte preoccupazioni nella comunità locale.

Proseguendo il progetto prevede ancora, nonostante quanto affermato da Melasecche, la costruzione di una galleria artificiale con lo sbancamento della collina del paese, una zona che è stata designata come Zona Speciale di Conservazione protetta a livello europeo.

Addirittura il tratto della galleria naturale verrà realizzato attraverso il brillamento di cariche esplosive ogni 3/6 ore.

Per quanto riguarda il territorio della piana del Tevere, che comprende Ferriera e Miralduolo (Comune di Torgiano), Balanzano, Sant’Andrea d’Agliano e Madonna del Piano (Comune di Perugia), con attività economiche legate alla green economy (aziende agricole, agrituristiche e vivaistiche) che vengono a cessare o ad essere fortemente compromesse, si constata un consumo abnorme di suolo agricolo di pregio e l’alterazione di un paesaggio identitario come quello appunto legato al fiume Tevere. Basta vedere il lungo tratto, di oltre 600 metri, che il grande nuovo viadotto sul Tevere percorre parallelo al fiume, creando una chiusura oltre a tutte le conseguenze in termini di disturbo della fauna fluviale. Tutto questo in zone a rischio di esondazione.

Infine un altro aspetto, a nostro parere inconcepibile, è che “la bretella che magicamente dovrebbe risolvere tutte le problematiche del traffico in entrata su Perugia, nello svincolo di Madonna del Piano non prevede la predisposizione per o’ospedale né la possibilità di ritornare verso Perugia, Balanzano o Ponte San Giovanni. E’ proprio così, provenendo da Collestrada si potrà andare solo verso Roma.

Il raggiungimento delle 14100 firme è una risposta reale, straordinaria ai segnali di pericolo accesi per contrastare la scelta progettuale del Nodino di Perugia. Siamo contro la soluzione proposta perché non risolve le problematiche del traffico e ne crea di nuove al nostro territorio ed a favore di una soluzione risolutiva, facilmente e velocemente attuabile, meno costosa e rispettosa del contesto.

Vogliamo che le Comunità del territorio rimangano unite e ottengano la soluzione ai problemi del traffico mantenendo il Patrimonio che ci è stato tramandato. Rimaniamo fermi sulle nostre posizioni di dialogo e incontro con le Istituzioni, le Autorità competenti e ogni Cittadino che voglia avere informazioni.

Nota a cura di Sciogliamo il nodo

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