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Terremoto in Turchia e Siria: oltre 2500 morti, Medici e Infermieri italiani in aiuto dei due popoli colpiti.

Partiranno a breve Medici e Infermieri italiani diretti in Turchia e Siria per dare man forte alla popolazione colpita da uno sciame sismico senza precedenti.

Anche la Toscana e il resto delle Regioni d’Italia si sono attivati per portare i primi soccorsi alle popolazioni colpite dal sisma in Turchia e Siria. Il Dipartimento di Protezione civile nazionale ha infatti attivato i Vigili del Fuoco per l’attività dei nuclei Usar (Urban Search and Rescue), e di conseguenza è stata attivata la funzione sanitaria svolta dal sistema Maxiemergenze della Regione Toscana con sede a Pistoia.

La struttura regionale che accompagnerà i nuclei Usar dei Vigili del fuoco partirà oggi pomeriggio da Pisa. Saranno inviati 2 medici e 7 infermieri, che fanno parte del sistema del 118 regionale, per fornire assistenza sanitaria. Nelle zone colpite dal terremoto c’è bisogno dell’aiuto di tutti: il bilancio del sisma di magnitudo 7.8 che ha colpito la notte scorsa il sud della Turchia e il nord della Siria è salito infatti ad almeno 1.358 morti, è quanto emerge dai conteggi nei due Paesi Finora in Turchia si registrano almeno 912 vittime mentre in Siria un totale di almeno 446 tra zone controllate dal governo (326) e aree controllate dai ribelli (oltre 120).

Per quanto riguarda i vigili del fuoco, è pronto il personale del team Usar (urban search and rescue) per operazioni di soccorso fra le macerie, con tecnici esperti nella valutazione e analisi del danni.

Reso disponibile anche un team con 12 esperti Tast (Technical Assistance and Support Team) del Corpo nazionale, in grado di fornire supporto nel coordinamento e nella gestione operativa di emergenze complesse in paesi esteri, da un punto di vista logistico e tecnico.

Il terremoto che ha colpito la Turchia la notte scorsa è stato il più grande disastro registrato nel Paese dal 1939: il terremoto di Erzincan provocò la morte di circa 33.000 persone 84 anni fa. Il terremoto domi Izimit del 1999, di magnitudo 7.6, si ritiene che abbia ucciso più di 17.000 persone. Ela terra continua a tremare: secondo quanto emerge dal sito dell’Istituto geofisico statunitense Usgs sono oltre 30 le scosse di terremoto registrate finora in Turchia, inclusa la prima, avvenuta la notte scorsa, di magnitudo 7.8 e quella più recente di magnitudo 7.5. Dopo il sisma di magnitudo 7.5 è stata registrata un’altra scossa, a circa 85 chilometri a est, di magnitudo 5.8. Finora si sono verificate 100 scosse di assestamento, circa 53 di loro sono più di 4 gradi della scala Richter, e sette di loro sono più di 5 gradi. Scosse di assestamento che i sismologi assicurano continueranno anche nei prossimi giorni.

La ong di protezione civile siriana White Helmets, Caschi Bianchi, ha dichiarato lo stato di emergenza nel nord-est del Paese e ha lanciato un appello alle organizzazioni umanitarie internazionali affinché intervengano con aiuti in tempi rapidi. “Appena abbiamo appreso le drammatiche notizie provenienti da Turchia e Siria – ha commentato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani – ed è arrivata la richiesta dal Dipartimento nazionale della Protezione civile, abbiamo messo a disposizione personale e attrezzature per dare il contributo della Toscana in questa immane tragedia”.

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