(ANSA) – PERUGIA, 20 MAR – L’Umbria a marzo è la quarta regione per incremento atteso delle assunzioni nelle imprese (+910 avviamenti rispetto a marzo 2022, +22,2%) e nel trimestre marzo-maggio sale al terzo posto (+2.730 avviamenti, +22,6%). Le assunzioni delle imprese umbre a marzo saranno complessivamente 5mila (contro le 4.090 di marzo 2022), mentre nel trimestre marzo-maggio ammonteranno a 14.790 (contro le 12.060 dello stesso trimestre 2022). Emerge dal Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, nel focus dedicato alla regione.
Prevista per l’Umbria (e per il Centro) una stagione turistica primaverile ottima.
Nel trimestre marzo-maggio 2023 gli avviamenti al lavoro in Umbria da parte delle imprese del settore “Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici” sono previsti a quota 2.980, in aumento del 6,8% sullo stesso periodo 2022, mentre la voce commercio marca avviamenti a quota +17,1% (da 1.700 di marzo-maggio 2022 a 1.990 di marzo-maggio 2023).
Sale la richiesta di giovani sotto i 30 anni (dal 31,2% al 32% degli avviamenti delle imprese). Fra questi, in Umbria va però a ritroso la percentuale dei laureati: era l’11% a marzo 2022, a marzo 2023 è scesa a 10%, contro una media nazionale del 15%.
Per una quota pari al 18% le imprese umbre prevedono di assumere personale immigrato. Nel 73% dei casi saranno entrate a termine.
In crescita in Umbria gli avviamenti al lavoro previsti sia nell’industria sia nei servizi. Nell’industria con un incremento di 490 assunzioni a marzo 2023 rispetto a marzo 2022, passando da 1.500 a 1.940, mentre nel trimestre marzo-maggio 2023 l’aumento previsto nell’industria è di 1.790 unità. Nei servizi l’incremento a marzo 2023 è di 420 assunzioni, che diventano +940 nel trimestre. Boom nelle costruzioni (+74%).
Il 14% (15% nel 2022) sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (20%, era 21% nel 2022). Inoltre, se nello stesso periodo 2022 erano 46 su 100 le aziende umbre che prevedevano di avere difficoltà a trovare i profili desiderati, a marzo 2023 tale percentuale sale al 54%.
Le imprese che prevedono assunzioni sono pari al 12% del totale, due punti in meno del dato nazionale. (ANSA).
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