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USB. Infermieri e OSS con stipendi di 20 anni fa nelle aziende Kos.

Sindacato USB su tutte le furie. Infermieri e OSS con stipendi di 20 anni fa nelle aziende Kos.

È dell’altro giorno la notizia che il gruppo KOS, vera e propria multinazionale della sanità privata che solo in Italia ha oltre 7000 dipendenti in 93 strutture tra riabilitazione, RSA e centri psichiatrici, ha continuato ad applicare il CCNL Anaste del 2004, nonostante ci siano stati almeno due rinnovi e un accordo nazionale nel 2009 solo per gli aumenti salariali (per il personale dipendente delle realtà del settore sociosanitario-assistenziale-educativo). È quanto comunica il sindacato USB Sanità Privata.

“Una vera e propria anomalia che ha permesso alla multinazionale un risparmio non indifferente ma soprattutto ha lasciato i lavoratori inchiodati a un salario di quasi venti anni fa, seppur gli aumenti salariali successivi al 2004 non siano cifre astronomiche” – aggiungono dal sindacato di base.

Stando alle dichiarazioni del gruppo KOS tale pratica sembra essere stata espressamente consigliata da Cgil Cisl Uil in quanto non firmatari degli ultimi due rinnovi contrattuali

USB Marche insieme a lavoratori e lavoratrici del gruppo KOS ha più volte denunciato sia le condizioni di lavoro assurde con personale ridotto all’osso, e di conseguenza di assistenza inadeguata, sia questa vera e propria “truffa” nei confronti dei dipendenti diffidando l’azienda al pagamento immediato degli aumenti salariali non erogati.

“La sanità privata è una vera e propria giungla di sfruttamento per lavoratori e lavoratrici con salari bassi, diritti inesistenti, turni di lavoro ben lontani dal rispetto della legge e carenza di personale strutturale. Le Regioni dal canto loro non controllano che gli accreditamenti e/o le convenzioni siano sempre in pieno rispetto dei parametri di assistenza e tutela del lavoro e questi sono i risultati. Come USB riteniamo inaccettabili i comportamenti di tutte le parti in causa e come sempre ci schieriamo dalla parte dei lavoratori e lavoratrici che oltre ai salari da fame devono anche soccombere a scelte più che discutibili” – conclude il sindacato nella sua nota.

Leggi anche:

Residenze KOS in agitazione.

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Redazione AssoCareNews.it

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