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Addio a Gino Landi, maestro del varietà del sabato sera. Collaborò con Rota, Flaiano e Fellini – Secolo d'Italia


17 Gen 2023 17:02 – di Redazione

Gino Landi

E’ stato il più grande di tutti. Ballerino, coreografo, regista, la lavorato in televisione e a teatro, al Festival di Sanremo (indimenticabile l’edizione del 2007 condotta da Pippo Baudo e Michelle Hunziker, al Festivalbar, collaboratore acclamato della ditta G&G (Garinei & Giovannini). Gino Landi (pseudonimo di Luigi Gregori) si è spento a Roma all’età di 89 anni. Una carriera lunghissima e invidiabile cominciata, giovanissimo negli anni ’70, con le operette accanto a Aldo Fabrizi, Sandro Massimini, Gloria Paul, Elio Pandolfi, Leopoldo Mastelloni, dal Cavallino bianco, alla Vedova allegra da Cin Ci La, dalla Principessa della Czarda al Paese dei campanelli. Collaborò con Nino Rota, Ennio Flaiano, Federico Fellini e tanti altri.

Addio a Gino Landi

Con Garinei e Giovannini ha lavorato al Teatro Sistina per la prima rappresentazione di Aggiungi un posto a tavola, una delle commedie musicali campioni di incasso interpretata, al debutto, da Johnny Dorelli. Bice Valori, Paolo Panelli. Regista naturalmente, ma soprattutto danzatore e coreografo (“un buon danzatore è quello che proviene dallo studio della danza, che l’ha studiata con fatica e disciplina. Una disciplina che in Italia in pochi conoscono bene”), signore del varietà tv (piume e lustrini e grande, grandissima classe), maestro di quello che un tempo veniva definito ‘teatro musicale leggero’, storico regista del Festival Internazionale dell’Operetta, sin dal 1970, anno della fondazione (oltre 30 le produzioni in repertorio).

Firmò le prime sigle televisive per Raffaella Carrà

Gino Landi firmò, inoltre, le prime sigle televisive per Raffaella Carrà, lavorò anche con le gemelle Kessler, le giovanissime e in auge Heather Paris, appena giunta dagli Stati Uniti in Italia, e Lorella Cuccarini, continuando a ‘frequentare’ il teatro di G&G (Angeli in bandiera, Alleluja brava gente, Felicinbunta, Bravo!, Rugantino, Un paio d’ali), il cinema di Federico Fellini, lavorando, tra gli altri anche con Renato Rascel, Gino Bramieri, Marcello Mastroianni che lui definiva “artisti irripetibili, non ci sarà nessuno simile a loro. Ma non ci si può voltare indietro”.

Gino Landi, la sua vita

Quasi un destino il suo, baciato sulla culla dalla fata dello spettacolo. «Sono un figlio d’arte – aveva confessato un giorno – Sono nato in palcoscenico, ero destinato a questo lavoro. Ho iniziato a 15 anni coreografando piccoli spettacoli. Mi pagano con i gelati». Non si era mai allontanato dal suo mondo, ma negli ultimi anni non stava bene, usciva raramente, come testimonia Piero Zinna che lo aveva celebrato con il Premio alla Carriera al Festival Città di Sabaudia nel 2019. «Era provato dalla malattia – ha raccontato all’Adnkronos – Ma inviò un suo assistente a ritirare il Premio. Ci tenne comunque, signorilmente, ad inviarmi un vocale registrato e mi scrisse anche una bellissima lettera. Quel premio lo inorgogliva. Lo avrebbe messo accanto ai numerosi riconoscimenti ottenuti nel corso della sua lunga carriera. E’ stata la sua ultima “apparizione” in pubblico».

Pippo Baudo: «Uomo geniale, la sua preparazione artistica era notevolissima»

Un uomo “geniale”, un “ballerino e coreografo veramente eccezionale”. Pippo Baudo ricorda così, colto da grande commozione, il coreografo e regista televisivo Gino Landi. «Ho lavorato tantissimo con lui – dice all’AdnKronos Pippo Baudo che con Landi ha collaborato anche al Festival di Sanremo – abbiamo fatto teatro e tanta televisione. Tutti i miei Fantastico erano con la regia e la coreografia di Gino Landi. Era un uomo geniale, aveva lavorato con gli americani. Era un ex ballerino e coreografo eccezionale, veramente straordinario. La sua preparazione artistica era notevolissima. Gli spettacoli più grossi – continua – che ho fatto hanno goduto della regia di Gino Landi. E’ una notizia molto triste», conclude Baudo con la voce rotta dall’emozione.

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