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Carter Oblio – Roma – Secolo d'Italia

22 Mar 2023 0:01 – di Redazione

Carter Oblio
Via Giuseppe Gioachino Belli, 21 – 00193 Roma
Tel. 06/39728547 – 391/4649097
Sito Internet:

Tipologia: tradizionale con spunti creativi
Prezzi: antipasti 12/14€, primi 14/16€, secondi 18/38€, dolci 7€
Chiusura: Lunedì

OFFERTA
Lieve passo indietro per questo locale che ha aperto a fine 2020 e che lo scorso anno, all’ingresso in guida, ci aveva fatto ben sperare. La cucina, d’ispirazione campana (terra d’origine dello chef) con echi nordeuropei, fermentazioni e qualche incursione nella cucina etnica, ha mostrato alcune incertezze con piatti che su carta funzionavano, mentre alla prova dei fatti si sono dimostrati poco equilibrati. Il menù rimane abbastanza “criptico”, con l’elencazione di una serie di ingredienti che non chiariscono come entreranno a far parte della ricetta. Il lavoro del personale di sala, in questo caso della brava moglie dello chef, è fondamentale per spiegare i piatti e consentire una scelta più consapevole. Oltre alla scelta à la carte, ci sono due menù degustazione al prezzo di 55 e di 75 euro, rispettivamente di 5 e di 7 portate. Dopo un piccolo cannolo croccante con brandade di baccalà e polvere di aglio nero, abbiamo assaggiato due antipasti: la capasanta alla brace con rafano (impercettibile), taccole e piselli (lasciati crudi) su salsa di peperoni all’arrabbiata (non così tanto arrabbiata…), dove i vari ingredienti erano slegati tra loro, lasciando prevalere, come è ovvio, la salsa che aveva una bella persistenza e scarsa piccantezza. Stesso problema nel “bitter di calamari”, dove questi ultimi, tagliati a piccoli cannoli, erano farciti di broccolo e zeste di arancia, su salsa di bitter che dava la nota amarognola ma che non si sposava con il resto. Discreta la paella al salto, dove il famoso piatto spagnolo è stato rivisitato in chiave milanese, o almeno quello era l’obiettivo: il cereale era scotto e la croccantezza che ci si aspettava non era presente. Buono il pesce e i frutti di mare che lo sormontavano. Il miglior piatto della serata si è rivelata la corba rossa del Gargano con latte di cocco, citronella e frutti di mare, un pesce dalle carni tenere e umorose, ben valorizzato dal cocco e dalla nota fresca della citronella. In chiusura un classico della pasticceria partenopea – il babà -, qui accompagnato da una crema che rappresentava una pastiera di grano destrutturata: l’idea era buona, ma l’eccessiva dolcezza non stemperata dalla nota alcolica della bagna ha reso il dessert stucchevole. Sottoestratto e con la schiuma piena di bolle d’aria il caffè.

AMBIENTE
Minimalismo nordico nell’arredo del locale che dà calore e accoglie in una sala piuttosto ampia con la cucina parzialmente a vista. Con la bella stagione i coperti si moltiplicano grazie al dehors allestito sul marciapiede.

SERVIZIO
Preciso e gentile.

Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2023 – www.lapecoranera.net

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