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Code fuori i crematori attivi H24, le foto satellitari che smentiscono la propaganda cinese sul Covid – Il Riformista

L’inchiesta del Washington Post

Carmine Di Niro — 10 Gennaio 2023

Code fuori i crematori attivi H24, le foto satellitari che smentiscono la propaganda cinese sul Covid

Che il regime di Pechino stia mentendo sull’andamento dell’epidemia di Covid-19 in Cina è ormai cosa nota, con i contagi e i morti fuori controllo dopo l’improvviso abbandono della strategia “Zero Covid” da parte di Xi Jinping che, assieme allo scarso tasso di vaccinazioni e a vaccini non efficaci quanto quelli ‘occidentali’, hanno provocato la “tempesta perfetta”.

Ma quanto emerge da una inchiesta pubblicata oggi dal Washington Post fa venire i brividi e soprattuto fa tornare alla mente immagini che pensavamo dimenticate, a quel 2020 in cui il Paese per la prima volta fece i conti col virus e alle prime morti senza alcun piano.

Tramite immagini satellitari acquisite dalla società americana Maxar Technologies, il quotidiano statunitense ha mostrato infatti come in sei diverse città cinesi sia aumentata in modo considerevole l’attività attorno ai centri mortuari.

Le immagini del Washington Post fanno riferimento a Pechino, Nanchino, Chengdu, Kunming, Huzhou e Tangshan. Grazie all’osservazioni dei crematori dell’alto si può notare come, dopo la cancellazione della strategia “Zero Covid”, aumentino in maniera esponenziale le code di auto e carri funebri in attesa di poter accedere alle aree dove vengono portate le salme prima di essere incenerite.

Attività mai vista nei mesi precedenti e segno che, nonostante quanto ribadisce quotidianamente la propaganda del regime, l’epidemia sia ormai fuori controllo. Secondo Pechino dal 7 dicembre scorso (giorno dell’eliminazione delle politiche Zero Covid) sarebbero morte solo 40 persone, con un totale dal gennaio 2020 ad oggi di circa 2500 decessi.

Il Post ha raccolto anche delle testimonianze a suffragare quanto emerso dalle immagini: “Lavoro qui da sei anni e non è mai stato così affollato”, ha affermato un addetto alla reception di un’impresa di pompe funebri nel sud-ovest della Cina. “I congelatori erano pieni, tutti e otto gli inceneritori funzionavano 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e il telefono non ha mai smesso di squillare”, sono le parole riportate dal quotidiano.

EXCLUSIVE: Satellite imagery and newly verified footage show packed crematoriums across China as covid surges — suggesting the country’s death toll is far higher than the government says. https://t.co/nVEyurTFIH

— Samuel Oakford (@samueloakford) January 9, 2023

Addirittura guardando al crematorio del distretto Tongzhou, alla periferia di Pechino, il Washington Post ha notato come tra il 22 e il 24 dicembre ci sia stato un’ampliamento del parcheggio al fine di contenere circa 100 veicoli in più.

C’è anche un giallo sui media cinesi, sempre a proposito dell’esplodere di contagi e decessi. Nei giorni scorsi il quotidiano statale Beijing Youth Daily aveva pubblicato un rapporto in cui emergeva che il personale dell’impresa del crematorio di Tongzhou avesse lavorato ventiquattro ore al giorno per cremare 150 corpi, salvo poi cancellare l’articolo.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia

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