Le teglie antiaderenti sono una delle rivoluzioni più utili del nostro tempo culinario. Infatti, il rivestimento – reso più salubre dal progresso tecnologico – assicura la possibilità di cucinare qualsiasi alimento senza l’aggiunta di grassi come olio o burro, necessari in passato per evitare che il cibo si attacchi sul fondo.
Tuttavia, questi grassi animali e vegetali vanno ancora d’accordo con le padelle antiaderenti. Vengono utilizzati per la manutenzione della superficie e per dare sapore a ciò che stiamo cucinando. Ma anche la migliore teglia antiaderente ha un suo ciclo di vita, che va rispettato affinché la pentola resti salutare. Ecco come pulire questi utensili senza rovinarli.
Quando una teglia si può definire antiaderente?
Una teglia antiaderente (ma anche una padella o una pentola) è caratterizzata da un rivestimento che permette di cucinare in modo sano e leggero senza aggiungere grassi che impediscano agli alimenti di attaccarsi sul fondo. Cucinare con questi strumenti non altera il sapore degli alimenti e permette di stare a dieta più facilmente.
Oggi i rivestimenti antiaderente sono realizzati senza cadmio, piombo o il famigerato Pfoa (acido perfluoroottanoico). Si utilizzano invece alluminio pressofuso, alluminio stagnato, ceramica, teflon, pietra o particelle minerali. Ognuno di questi rivestimenti ha delle proprietà specifiche, ma sul fronte dell’antiaderenza si comportano tutti più o meno allo stesso modo.
Come si fa a capire se una padella è antiaderente?
Per sapere se la vostra padella è davvero antiaderente, fate la prova dell’uovo. Versatelo sul fondo della padella: se si cuoce senza attaccarsi, allora avete tra le mani un utensile di qualità.
Cosa succede se si graffia una teglia antiaderente?
Può capitare di avere in casa teglie antiaderenti con qualche graffio. Non allarmatevi: non ci sono rischi per la salute, ma ricordatevi di sostituire il tegame al più presto. Infatti, anche pochi graffi eliminano il superpotere antiaderente da pentole e affini.
Come pulire una teglia antiaderente
In linea generale, padelle e teglie antiaderenti sono più facili da pulire perché non bruciano il cibo. Inoltre, permettono di utilizzare meno grassi. In sintesi, sono fatte anche per sporcarsi di meno.
Quindi non è necessario sottoporre questi utensili a lunghi e stressanti lavaggi. Anzi, è meglio evitare del tutto di mettere la teglia o la padella antiaderente in lavastoviglie. La maggior parte dei lavaggi può essere eseguita in meno di 10 secondi con solo acqua, sapone e una spugna non abrasiva come il lato morbido della spugna. In questo modo non si andrà a danneggiare il rivestimento.
Se la teglia antiaderente è incrostata, per evitare di strofinare eccessivamente, mettetela a bagno in acqua calda (ma non bollente). In questo modo le incrostazioni andranno ad ammorbidirsi. Una spugnetta morbida e del detersivo sgrassante faranno il resto.
Come non rovinare le teglie antiaderenti
Oltre all’uso quotidiano, le teglie antiaderenti possono rovinarsi a causa di spray da cucina. Questi prodotti possono essere utilizzati per rendere più scivolose le superfici. Ma col tempo creano un accumulo difficile da rimuovere. Meglio puntare sui classici: olio, grasso e burro old style. Per garantire il buono stato di una teglia antiaderente bisogna anche evitare lo shock termico. Meglio evitare, dunque, di prendere una teglia calda e metterla subito in acqua fredda. Lo shock termico può causare la deformazione o anche il distacco della finitura antiaderente.
Anche se sembra ovvio, meglio evitare di graffiare la superficie antiaderente con coltelli o utensili affilati. Meglio trasferire il cibo dalla teglai su un tagliere e solo allora effettuare i tagli necessari.
Quando si cucina con utensili antiaderenti, meglio usare la classica cucchiara di legno o il leccapentola in silicone. In questo modo eviterete che bordi affilati come quelli presenti in strumenti di metallo, possano graffiare la superficie e rovinare il rivestimento.
Come conservare una teglia antiaderente
A fare la differenza nella longevità di una teglia antiaderente è anche la tecnica di conservazione. Infatti, posizionare teglie antiaderenti vicino ad altri oggetti metallici o abrasivi rischia di graffiarne la superficie. Impilare le teglie aiuta a ricavare spazio. Tuttavia, meglio mettere sempre un sottopentola o uno straccio sulla superficie antiaderente, per proteggerla dal fondo dell’oggetto che si trova sopra di essa.
Inoltre, anche la manutenzione di queste teglie è importante. Prendersi cura di una teglia antiaderente significa applicare un sottile strato di olio (di solito un olio vegetale o un altro grasso) per riempire i piccoli pori del rivestimento superficiale e impedire ulteriormente che il cibo si attacchi. La superficie della teglia adeguatamente condita può aiutare a ridurre la necessità di grassi in eccesso. In questo modo non avrete punti irregolari sul rivestimento mentre si continua a usarlo.
Quando una teglia antiaderente è da buttare
Secondo i professionisti ogni articolo da cucina ha una durata di conservazione. Per le teglie antiaderenti è di circa 5 anni. Se si tratta di strumenti che utilizzate tutti i giorni o anche 3-4 volte a settimana, dovete sostituirli ogni 4-5 anni. In questo modo non rischierete di utilizzare pentole e teglie poco sicure per la vostra salute.
Questi sono i nostri consigli sull’uso e manutenzione delle teglie antiaderenti. Se avete altri suggerimenti, scriveteci sui nostri canali social.