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“Fate più sesso, per favore”: l’appello politico del New York Times virale in tutto il mondo – Il Riformista

L’editoriale di Magdalene J. Taylor

Antonio Lamorte — 17 Febbraio 2023

“Fate più sesso, per favore”: l’appello politico del New York Times virale in tutto il mondo

“Fate più sesso, per favore” il titolo. E ha fatto il giro di tutti i media internazionali l’articolo pubblicato in homepage dal New York Times, spesso indicato come il miglior quotidiano al mondo. “Have more sex, please”. Più che un articolo un appello, uscito tra l’altro a ridosso dei festeggiamenti di San Valentino, a firma Magdalene J. Taylor. “Fatelo di più, non solo come consiglio personale – il vostro medico sarà d’accordo – ma come dichiarazione politica”. Una vera e propria dichiarazione politica: un atto da cui ripartire, in buona sostanza, per ritrovare quelle condivisioni, relazioni, scambi e allontanarsi dalla solitudine e dalla tristezza.

A scrivere l’editoriale Magdalene J. Taylor, giornalista e scrittrice che si occupa di temi sessuali. Da dove arrivava l’input, la notizia, la scintilla che l’ha portata a scrivere questo appello? Secondo il General Social Survey, storico istituto di ricerca che dal 1972 raccoglie le abitudini dei residenti negli Stati Uniti, nel 2020 oltre un quarto degli americani non ha fatto sesso nemmeno una volta, in questa cifra quasi il 30% sono uomini sotto i 30 anni, un numero triplicato rispetto al 2008. Sempre nel 2021, un quarto delle donne sotto i 35 anni non ha avuto rapporti sessuali.

Si legge nell’articolo: il dato più alto di “asessualità” nella storia. “Negli anni Novanta quasi la metà degli americani faceva sesso una volta o più a settimana. Ora non arriva al 40%. E non è soltanto il sesso a essere diminuito, calano anche i rapporti sentimentali e le convivenze. E si trascorre meno tempo con amici e partner”, scriveva Taylor parlando di un’epidemia di solitudine causata e aggravata da diversi fattori. Il Censis nel 2019 fotografava che gli italiani tra i 18 e i 40 anni “fanno abbastanza sesso nel quotidiano, ne sono soddisfatti e sperimentano una molteplicità di pratiche che affiancano o sostituiscono i rapporti completi”.

Il punto è che nel frattempo è arrivato il covid, le restrizioni, le chiusure. Particolare da non sottovalutare. “È un cliché, ma c’entrano internet e gli smartphone. Il sesso diminuisce e i cellulari aumentano. Diminuiscono anche gli amici, i rapporti sentimentali e le convivenze. Siamo più tranquilli ad avere connessioni sociali online e meno nella vita vera, ci sentiamo più protetti dietro lo schermo”, ha commentato Taylor in un’intervista a Il Corriere della Sera. E non è neanche un problema generazionale secondo l’autrice dell’articolo. E c’entra la pornografia. “Eccome. L’abuso della pornografia cambia la percezione del sesso. I giovani non si sentono all’altezza di quelle prestazioni iper performanti e c’è anche una mitizzazione del corpo della donna che gli uomini (soprattutto i ragazzi) desiderano solo se rispetta certi canoni (gabbie). La pornografia abbassa il desiderio nei confronti delle donne in carne e ossa, succede meno il contrario. Guardare il porno a casa, per alcuni, è diventato più rassicurante di un rapporto reale”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.

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