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Il maestro violinista Uto Ughi: “Sono un insulto alla cultura e all’arte”

Le polemiche all’uscita del nuovo album

Antonio Lamorte — 20 Gennaio 2023

Chi è Uto Ughi, il maestro violinista che stronca i Maneskin: “Sono un insulto alla cultura e all’arte”

Nessuna pietà per i Maneskin. Sono “un insulto alla cultura e all’arte” ha sentenziato il maestro Uto Ughi, tra i maggiori esponenti della scuola violinistica italiana, durante la presentazione del nuovo programma di concerti dell’Accademia musicale Chigiana nella Sala delle Lupe del comune di Siena. “Non ce l’ho particolarmente con loro – ha aggiunto – Ogni genere ha il diritto di esistere però quando fanno musica, e non quando urlano e basta“. Per Ughi nelle scuole “c’è una grave carenza per l’istruzione musicale dei giovani, emergono lacune spaventose”. Le dichiarazioni mentro oggi sono diventate virali le immagini dei quattro membri della band –Damiano David, Victoria DeAngelis, Ethan Torchio e Thomas Raggi

Ughi sarà direttore artistico degli eventi musicali speciali per le celebrazioni del centenario delle attività concertistiche dell’Accademia musicale Chigiana di Siena. “Per me è un privilegio perché l’Accademia Chigiana è stata la scuola di musica più importante del mondo e dove ho conosciuto i grandi maestri dell’interpretazione del ‘900”, ha detto. “All’Accademia sono arrivato quando avevo 10 e l’età non mi consentiva di essere ammesso ma il conte Guido Chigi-Saracini mi fece entrare lo stesso perché promettevo bene, ora sono qui a celebrarne il centenario”. Il programma prevederà un totale di quattordici concerti che si terranno a partire dal 21 febbraio fino alla primavera 2024.

Ci è andato pesante il maestro nato a Busto Arsizio e cresciuto alla Scuola di musica Giovanni Battista Pergolesi di Varese. Si legge sul suo sito ufficiale che all’età di sette anni si è esibito per la prima volta in pubblico eseguendo la Ciaccona dalla Partita n°2 di Bach e alcuni capricci di Paganini. Il maestro e direttore d’orchestra rumeno George Enescu ne aveva scritto, quando Ughi aveva solo dodici anni: “Deve considerarsi un concertista artisticamente e tecnicamente maturo”.

Da quando è partito per le sue prime tournèes europee il maestro e direttore non si è più fermato. Ha suonato in tutto il mondo, ha fondato i festival “Omaggio a Venezia” e “Omaggio a Roma” con concerti aperti al pubblico nell’intenzione anche di valorizzare giovani talenti dei conservatori italiani. Dal 2003 è stato ideatore, fondatore e direttore artistico del festival “Uto Ughi per Roma”. La Presidenza del Consiglio lo ha nominato Presidente della Commissione incaricata di studiare una campagna di comunicazione a favore della diffusione della musica classica presso il pubblico giovanile. È stato nominato dal Presidente della Repubblica Cavaliere di Gran Croce per i suoi meriti artistici.

Ughi ha un’intensa attività discografica, ha fatto televisione in Rai, suona con un Guarneri del Gesù del 1744, dal suono caldo e dal timbro scuro, e con uno Stradivari del 1701 denominato “Kreutzer” perché appartenuto all’omonimo violinista a cui Beethoven aveva dedicato la famosa Sonata. “Erede della tradizione che ha visto nascere e fiorire in Italia le prime grandi scuole violinistiche”, si legge la definizione sul suo sito ufficiale.

Le sue dichiarazioni sulla band romana sono arrivate alla vigilia della pubblicazione di Rush, il nuovo album della band romana che da buskers in strada, alla partecipazione a X Factor, alle vittorie a Sanremo e all’Eurovision, si è lanciata in una carriera internazionale tra live, ospitate e premi anche molto lontano dall’Italia. Molto successo, molti detrattori: non sono mai state risparmiate critiche alla band. Soltanto un paio di giorni fa era arrivata una netta stroncatura dal giornale statunitense The Atlantic: “Questa è la rock band che dovrebbe salvare il Rock and Roll?”, titolava l’editoriale di Spencer Kornhaber.

Per festeggiare l’uscita del nuovo album la band ha messo in scena un matrimonio, con tanto di abiti da sposo e da sposa a Palazzo Brancaccio a Roma, con Alessandro Michele, ex direttore artistico di Gucci, a officiare. Alla cerimonia – “primo matrimonio poligamo in nome del rock and roll” – sono arrivati, tra gli altri, Baz Luhrmann, Fedez, Manuel Agnelli, Machine Gun Kelly. Hanno presenziato Dybala, Sabrina Impacciatore, Paolo Sorrentino, Fletcher Donohue, Benedetta Porcaroli, Cathy La Torre, Floria Sigismondi.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.

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