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Mafia Gargano, chieste condanne in “Omnia Nostra”. I pm invocano l'ergastolo per Raduano – l'Immediato

Requisitoria dei magistrati nel processo con rito abbreviato davanti al gup Valenzi. Rischia una pena di un anno e 10 mesi il consigliere comunale di maggioranza a Manfredonia Adriano Carbone

Chieste oggi pesanti condanne nel processo “Omnia Nostra”. Davanti al gup di Bari Valenzi, dove si sta svolgendo il procedimento con rito abbreviato ad alcuni degli imputati (altri hanno optato per il rito ordinario), i pm della Dda di Bari hanno invocato pene severe per boss, picciotti e colletti bianchi sospettati di appartenere al clan mafioso garganico Lombardi-Scirpoli. Al termine della requisitoria, i magistrati Ettore Cardinali e Luciana Silvestris hanno depositato le memorie e chiesto l’ergastolo per Marco Raduano detto “Pallone”, boss del clan per la frangia criminale di Vieste, latitante dal 25 febbraio scorso quando riuscì clamorosamente ad evadere dal carcere di Nuoro. Le accuse più gravi nei suoi confronti riguardano l’associazione mafiosa e l’omicidio di Giuseppe Silvestri che Raduano avrebbe commesso, il 21 marzo 2017 a Monte Sant’Angelo, insieme a Matteo Lombardi, quest’ultimo capo indiscusso del clan già condannato all’ergastolo in secondo grado per questa vicenda.

I pm hanno poi chiesto 16 anni di carcere per il mattinatese Francesco Notarangelo alias “Natale”, accusato tra le altre cose di associazione mafiosa, droga e favoreggiamento della latitanza del viestano, Danilo “U’ Meticcio” Della Malva. Un anno e 10 mesi è invece la pena chiesta per il consigliere comunale di maggioranza al Comune di Manfredonia (sciolto per mafia nel 2019), Adriano Carbone, ex Fratelli d’Italia (estromesso dal partito dopo il blitz) ed oggi indipendente. Carbone, in qualità di consulente commercialista, avrebbe agevolato il clan suggerendo possibili stratagemmi finalizzati a eludere eventuali misure patrimoniali derivanti da indagini giudiziarie.

3 anni e 8 mesi la condanna chiesta per Antonio La Selva detto “Tarzan” che si è pentito proprio dopo l’arresto. 8 anni e 8 mesi è invece la pena invocata per Danilo Della Malva e Antonio Quitadamo alias “Baffino”, entrambi collaboratori di giustizia già da tempo. Per il pentito Andrea Quitadamo detto “Baffino junior” chiesti 2 anni e 6 mesi. Mentre 2 anni e 4 mesi è la richiesta per Giovanni Surano (anche lui pentito). Per tutti loro i pm hanno tenuto conto delle attenuanti della collaborazione.

Per quanto riguarda soprattutto il narcotraffico, 9 anni e 6 mesi sono stati chiesti per Luciano Caracciolo, 9 anni e 4 mesi per Lorenzo Caterino, 14 anni per Pietro Rignanese, 9 anni e 8 mesi per Moreno Sciarra e 9 anni per Leonardo Ciuffreda. Infine, chiesti 12 anni e 8 mesi (mafia ed estorsioni) per Antonio Zino. Ad aprile le conclusioni delle parti civili e dei difensori dei collaboratori di giustizia. Entro l’estate la sentenza. 

Per altri indagati, tra cui spiccano il boss Matteo Lombardi, il figlio Michele e l’altro capomafia Francesco Scirpoli, è in corso il processo con rito ordinario. (In foto, Raduano, Notarangelo, Quitadamo e Zino; sullo sfondo, il blitz Omnia Nostra)

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