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OSS vince concorso ma viene subito licenziata perchè ha un tumore.

Operatore Socio Sanitario vince un concorso e viene assunta da un’Azienda Sanitaria ma viene licenziata nel periodo di prova perchè ha un tumore della mammella.

Operatore Socio Sanitario vince un concorso e viene assunta ma poi riceve il benservito a causa di un tumore.

La testimonianza arriva da una collega che si è vista applicare alla lettera un comma del nuovo contratto nazionale.

“Cara redazione, vi ringrazio con tutto il cuore per permettermi di denunciare quanto mi sta succedendo.

Lo scorso settembre sono stata assunta in una azienda pubblica, dopo più di un anno che ero in graduatoria.

Inizia il periodo di prova e purtroppo dopo due settimane ho un piccolo incidente in motorino. Dai controlli casualmente trovano un tumore alla mammella sinistra, piuttosto avanzato e aggressivo e inizio quasi subito le cure.

Passo quindi un percorso terribile da cui non sono ancora uscita e che mi accompagnerà per molto ancora. Ma non sono qui per piangermi addosso con la storia della mia malattia che potete tranquillamente immaginare da soli quanto sia tremenda. Anche perchè non ho neanche cinquant’anni e i figli ancora in casa che studiano e pensare che la loro madre è malata deve essere pesantissimo anche per loro.

Nel frattempo comunque l’azienda a fine febbraio mi dice che il rapporto di lavoro è risolto perchè non ho superato il periodo di prova. Gli faccio presente che mi avevano detto che il periodo di prova è congelato finchè sono malata ma mi rispondono che è congelato per 6 mesi al massimo, dopo di chè possono licenziarmi.

Io sono andata dal sindacato e dall’avvocato ed effettivamente mi hanno fatto vedere che il comma 3 dell’articolo 40 dice che possono licenziarmi.

Farò comunque causa all’Azienda ma trovo tutto questo vergognoso. Già per un’azienda privata, che ce ne fanno sempre vedere delle belle, sarebbe osceno, non posso accettarlo per quanto riguarda un’azienda pubblica.

Io dovrei pensare solo a curarmi e invece passo molto tempo a parlare con avvocato e sindacato, per colpa loro.

Grazie dell’attenzione e dei consigli che mi avete dato, spero di risolvere presto. Sicuramente se ottengo giustizia non resterò molto in un’azienda del genere e cercherò un trasferimento il prima possibile.

Che vergogna la sanità di oggi”.

La collega ci ha inviato la documentazione ricevuta dall’azienda, oltre che i propri documenti clinici che attestano la patologia oncologica e le cure.

Non abbiamo parole a riguardo, se non quelle che esprimono disgusto e speranza che giustizia sia fatta.

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