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Soumahoro lascia i Verdi e passa al contrattacco: “Da loro nessuna solidarietà umana e politica” – l'Immediato

Il parlamentare la cui famiglia è stata coinvolta in una inchiesta della procura di Latina, ha lasciato il gruppo rossoverde per iscriversi nel Misto

Aboubakar Soumahoro, il deputato ex sindacalista dei braccianti eletto con l’Alleanza Verdi Sinistra, la cui famiglia è stata coinvolta in una inchiesta della procura di Latina, ha lasciato il gruppo rossoverde per iscriversi nel Misto. Un passaggio che era nell’aria da tempo – si era già autosospeso – e che stamattina è stato formalizzato alla Camera. Soumahoro ha diffuso un lungo dossier col quale ha ricostruito la sua verità rispetto a un ‘caso’, è tornato a ribadire, a cui è del tutto estraneo e che secondo lui sui giornali non dovrebbe neanche portare il suo nome. Ne ha per tutti, Soumahoro, a partire dall’ormai ex famiglia parlamentare: da loro, salvo rare eccezioni, “assenza di solidarietà umana e supporto politico”.

“Non sono per nulla sorpreso – il commento di Angelo Bonelli, il leader verde che insieme a Nicola Fratoianni di Si aveva candidato il ‘paladino dei braccianti’ – perché finora non abbiamo avuto sufficienti spiegazioni. Sono però umanamente deluso, non per la sua decisione di passare al Misto, quanto per tutta la vicenda”. “Diciamo che Abubakar ha fatto tutto da solo – ha aggiunto la capigruppo di Avs alla Camera Luana Zanella – non abbiamo più avuto nessun confronto, ne sappiamo di dossier. Mi sarei aspettata una comunicazione più diretta e meno burocratica, mentre ho solo ricevuto per conoscenza la sua lettera al presidente Fontana”.

L’inchiesta, in sintesi, verte su due cooperative pro-migranti della zona – la Karibu e il Consorzio Aid – e per ora vede indagate sei persone, collegate a vario titolo ai vertici di questi enti: la suocera di Soumahoro Marie Terese Mukamitsindo, la moglie del deputato Liliane Murekatete e due suoi fratelli, oltre a due altre collaboratrici; i reati ipotizzati sono legati a presunte false fatturazioni per evadere il fisco. E mentre decine di ex dipendenti rimasti senza stipendio per mesi si sono rivolti al sindacato Uiltucs per ottenere il loro denaro – domani ci sarà un nuovo vertice in prefettura a Latina – sono emersi anche accertamenti sulla presunta scarsa qualità dei servizi offerti ai migranti ospiti. Un quadro che ha messo in imbarazzo i rossoverdi, sebbene Soumahoro si sia sempre giurato estraneo ai fatti contestati. Oggi parla di “ingiustificato accanimento” nei suoi confronti, confermando la sua fiducia nella magistratura. “Una persona di colore – scrive – va bene finché è un ‘negro da cortile’, se sta ai margini. Se prova a fare un salto di qualità, disturba”.

Nella sua ricostruzione, Soumahoro spiega che aveva saputo delle mancate retribuzioni ai dipendenti Karibu nel 2021: “Chiesi chiarimenti – afferma – e venni informato che non erano ancora pervenuti tutti i soldi necessari” dagli enti pubblici, ma “tutto si sarebbe risolto in tempi ragionevoli”. E se non è mai intervenuto in loro favore, è perché era “fortemente impegnato” nell’attività pubblica, e per la sua disattenzione ha porto “scuse incondizionate”. Dalla coop, che godeva di “ottima reputazione”, inoltre “non ho mai tratto alcun vantaggio”. Né ci sarebbero irregolarità nei fondi e nei bilanci della Lega Braccianti, e in quella baraccopoli di Foggia dove aveva distribuito doni natalizi, nonostante qualcuno abbia affermato il contrario, “i bambini ci sono eccome”.

Tutto regolare anche il mutuo sulla casa (“dal 2008 ho lavorato come dipendente della Rdb, da fine 2018 a febbraio 2022 sono stato opinionista per l’Espresso”). Sulla moglie Liliane Murekatete, e sulle sue foto sui social con accessori di pregio, c’è un capitolo del dossier a parte: “Soprannominata provocatoriamente ‘lady Gucci’ – si legge – la donna è stata al centro di una serie di pesanti commenti e insinuazioni”. Lui aveva parlato, difendendola, di “diritto alla moda”: “Intendevo riferirmi – spiega oggi – al diritto di chiunque di vestirsi come meglio crede”. Intanto, sul fronte processuale, Murekatete prosegue nella strategia difensiva di dichiararsi estranea a quello che accadeva nelle coop di Latina: il suo avvocato Lorenzo Borrè ha spiegato di aver acquisito dei tabulati telefonici dai quali emergerebbe che la donna “in alcune delle date indicate dal gip” sarebbe stata altrove, in una occasione “addirittura a Rieti”. (Ansa).





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