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Spumante e champagne, come distinguerli?

Chi non ha mai festeggiato una ricorrenza, un evento o un traguardo stappando una bottiglia di bollicine e assaporandola fino all’ultimo sorso?

È con una bottiglia di spumante o champagne che si dà il via al nuovo anno, allo scoccare della mezzanotte, a San Silvestro, ma è anche così che si corona il raggiungimento della laurea, si inaugura una nuova attività o si vara un’imbarcazione fresca di cantiere.

Quante cose, però, si ignorano quando si deve scegliere una bottiglia per questi momenti così importanti della nostra vita. Tante volte si segue il proprio gusto personale, la disponibilità di budget o semplicemente i consigli di amici e parenti o del rivenditore di fiducia.

Può essere interessante, invece, sapere quali sono le differenzeprincipali che contraddistinguono una bottiglia di spumante con una di champagne.

La prima e più nota a tutti riguarda il luogo d’origine.

Lo champagne viene prodotto da vitigni tipici dell’omonima zona francese collocata a Nord-Est rispetto a Parigi, dove hanno origine anche vini come Pinot Noir e Chardonnay.

Lo spumante, invece, viene prodotto in Italia, nell’Oltrepò Pavese, in alcune località delle Marche, come il Verdicchio o il più noto spumante Franciacorta, nell’omonima zona lombarda.

Le differenze, però, sono solo nel luogo d’origine?

Sembra proprio di no, diversi sono anche i metodi di lavorazione seguiti, per quanto simili.

Metodo Champenoise e metodo Martinotti

Gli champagne vengono prodotti tutti seguendo l’antico metodo francese che vuole una fermentazione direttamente in bottiglia. A questo è dovuta la formazione del gas tipica di questo vino, che lo rende frizzante, e consente al tappo di “fare il botto” e dà vita al perlage che lo contraddistingue una volta versato nel calice.

Anche in Italia si segue questo metodo di fermentazione, ma, in alcuni casi viene impiegato il metodo Martinotti, che vuole invece la fermentazione in apposite autoclavi.

Millesimazione

Sia lo spumante che lo champagne hanno questa particolare caratteristica legata alla millesimazione. Questi vini, infatti, vengono definiti millesimati se viene impiegata uva prodotta solo durante una precisa annata, a differenza dei non millesimati, invece, che impiegano uve di annate differenti.

Esistono champagne italiani?

Quello che molti si chiedono è se sia mai possibile trovare in commercio una bottiglia di champagne italiano. Questo non è possibile principalmente per un fatto di denominazione, in quanto quest’ultima certifica che il vino è stato prodotto in territorio francese.

La storia degli champagne, infatti, è molto lunga e identificativa di un territorio molto preciso. Concedere l’uso del nome a un vino extraterritoriale vorrebbe dire perdere quel carattere identificativo tipico dello champagne.

Ciò nonostante, è possibile degustare vini prodotti con lo stesso metodo francese, come già accennato, e richiederlo esplicitamente all’acquisto di una bottiglia presso una enoteca o un ristorante, semplicemente chiedendo una bottiglia di spumante Metodo Classico, che prevede appunto la fermentazione in bottiglia, secondo il metodo Champenoise.

Quando si sceglie una bottiglia di bollicine, è essenziale conoscere queste differenze, così da propendere per uno spumante italiano o uno champagne francese con maggiore consapevolezza, legate alle sue caratteristiche, al colore, al perlage e anche al metodo e ai tempi di fermentazione.

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