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Alimentazione per un bambino di 7 mesi: cos'è l'autosvezzamento – Agrodolce

Curiosità innata e istinto naturale spesso spingono i bambini piccoli a imitare tutto quello che fanno gli adulti. Anche per quanto riguarda l’alimentazione. Pertanto, non deve affatto sorprendere se un bambino, osservando quello che mangiano i genitori, desidera assaggiare il cibo dei grandi. Infatti, nonostante l’alimento principale di un bambino di sei o sette mesi continui a essere il latte, materno o artificiale, è del tutto normale se il piccolo inizia a sentire l’esigenza di provare qualcosa di diverso, più consistente e saporito.

In riferimento a quanto appena detto, abbiamo deciso di parlarvi allora dell’autosvezzamento. Un argomento di cui avrete sicuramente già sentito parlare ma che lascia ancora perplesse molte persone.

Cos’è l’autosvezzamento e in cosa consiste

Per fare chiarezza, iniziamo dalla definizione del concetto preso in esame. Per autosvezzamento, conosciuto anche come alimentazione complementare a richiesta, sappiate che si intende la modalità di introduzione dei cibi solidi nella dieta del lattante che non prevede la preparazione di pappe ad hoc ma il libero accesso del bambino agli alimenti consumati da tutta la famiglia. Ovviamente sempre sotto un attento controllo da parte dei genitori.

Qual è la differenza tra autosvezzamento e svezzamento?

Evidentemente diverso dallo svezzamento classico, quello che prevede il ricorso a omogeneizzati, pappette o altre preparazioni dedicate, l’autosvezzamento avvicina i bambini allo stesso tipo di pasto che mangiano gli adulti a poco a poco. Determinando, di fatto, un cambiamento non solo nell’alimentazione del bambino ma anche in quella di tutta la famiglia. Non solo perché diventa fondamentale osservare il bambino durante tutta la durata del pasto ma anche perché l’attenzione alla qualità degli alimenti proposti deve essere massima.

Perchè l’autosvezzamento è consigliato?

Pensando a tutti quei bambini che non amano gli omogeneizzati o le pappe fatte in casa tipiche dello svezzamento classico, l’autosvezzamento si rivela vincente. Di solito, infatti, quando un bambino è messo nella condizione di poter scegliere liberamente che cosa assaggiare, non rifiuta il cibo e diventa invece particolarmente curioso. Inoltre, secondo alcuni studi scientifici, sembrerebbe che questa pratica abbia degli effetti benefici sulla crescita dei bambini e sul loro futuro rapporto con il cibo.

Quali possono essere i rischi dell’autosvezzamento?

Tuttavia, anche se tutto sommato tradizionale, l’autosvezzamento è una pratica oggetto di numerose critiche. Soprattutto da parte di quei pediatri convinti che l’introduzione degli alimenti debba avvenire con una calendarizzazione prestabilita e rigorosa al fine di evitare eventuali reazioni allergiche. Inoltre, va sottolineato che nel caso in cui venga scelto l’autosvezzamento, l’attenzione da avere durante la somministrazione dei cibi solidi dovrà sempre essere massima.

In ogni caso, nel caso in cui vogliate sposare questa pratica, ricordatevi che l’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia di aspettare sempre fino al sesto mese così che il bambino, già in grado di stare seduto bene da solo, rischi meno che qualcosa gli vada per traverso. Infine, come consigliano medici e nutrizionisti, è fondamentale che questa pratica abbia inizio soltanto quando è il bambino stesso a manifestare interesse nei confronti del cibo che mangiano i genitori.

Cosa dare per ai bambini durante l’utosvezzamento?

Come già accennato, durante l’autosvezzamento a rivelarsi fondamentale è anche la salubrità degli alimenti portati in tavola. Facendo infatti riferimento alla piramide alimentare alla base della Dieta Mediterranea e scegliendo prodotti di stagione, cotture leggere, condimenti equilibrati e poco sale, è consigliato proporre ai bambini cibi morbidi, come le polpette (non solo di carne ma anche di pesce, verdure o legumi), sempre schiacciati o sminuzzati.

In conclusione, quali sono gli alimenti migliori per l’autosvezzamento?

In conclusione, tra i cibi consigliati per iniziare l’autosvezzamento ci sono di sicuro le carote tagliate a bastoncino, i fiori di broccoli lessati o al vapore, i fagiolini, i fusilli interi, le fette di frutta fresca, in particolare di pesca, albicocca, pera e melone e i pezzi di pane, che siano però facili da ingerire. Alimenti, insomma, che non siano né troppo duri né troppo liquidi e che possano essere facilmente afferrati con le mani.

Pertanto, lasciando che il vostro bambino sia libero di toccare, annusare e assaggiare quello più preferisce, l’autosvezzamento può sicuramente essere un metodo valido per accompagnarlo nella scoperta e conoscenza del cibo. Ovviamente, sempre e soltanto se scrupolosamente seguito.

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